Sappiamo come le ossessioni siano pensieri, immagini mentali o impulsi dai quali una persona si sente perseguitata e le compulsioni siano invece comportamenti messi in atto per diminuire l’ansia provocata dalle ossessioni.
E sappiamo anche come questi fenomeni interferiscono in maniera importante con la vita di tutti i giorni, rendendola più difficile e complicata. Le ossessioni e le compulsioni, quando diventano pesanti e invalidanti prendono il nome di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Esso esordisce nella maggior parte dei casi tra i 10 e i 40 anni ma nel 15% dei casi si manifesta prima dei dieci anni. Quando è così, si definisce a esordio precoce.
Vediamo quindi quali sono le caratteristiche di questo disturbo nei bambini e come si può fare per intervenire correttamente.
Innanzitutto spiego quali sono le ossessioni prevalenti:
Contaminazione. Il bambino ha in questo caso molta paura dello sporco, dei germi, e di essere contagiato da materiale infetto. Qui le compulsioni consistono in frequenti lavaggi delle mani o degli indumenti. Compaiono anche comportamenti di evitamento. Il bambino si può rifiutare cioè di salire su un autobus, di andare in un bagno pubblico e così via.
Controllo. In questo caso le ossessioni sono caratterizzate dal dubbio di non aver eseguito correttamente alcune mansioni quotidiane. Ad esempio un bambino può avere il dubbio di non aver preparato bene la cartella, di non aver chiuso la porta di casa, che i rubinetti del gas siano aperti ecc. Le compulsioni consistono nel fatto che il bambino ritorna più volte a controllare quanto fatto. Controlla quindi più volte la cartella, oppure torna più volte a vedere se la porta di casa è chiusa. Oppure compaiono delle ossessioni con immagini del bambino che fa del male alla mamma o al papà o a un fratellino. Queste immagini spaventano moltissimo il bambino che può mettere in atto dei rituali (ad esempio recitare delle preghiere o altro) che servono a neutralizzare questa paura.
Ordine e simmetria. Il bambino ha la tendenza a ordinare perfettamente gli oggetti o a compiere delle azioni in modo simmetrico più volte finche non si raggiunge la “perfezione”. Ad esempio può toccare un oggetto con la mano destra e poi con la sinistra per paura che se non lo fa si possono verificare degli eventi sfortunati. La preoccupazione per l’ordine può riguardare anche il proprio aspetto oppure per l’esecuzione dei compiti. Alcuni bambini arrivano a cancellare più e più volte una parola sul quaderno fino a quando non è scritta nella maniera “perfetta”.
Superstizione e conta. Il bambino si impone di contare una sequenza di numeri per un tot di volte o di vedere o non vedere alcuni oggetti con determinate caratteristiche (es tre macchine rosse) con la convinzione che questo possa (o non possa) far accadere altri eventi. Alcuni bambini sono convinti che immaginare un evento lo possa far accadere e per questo sono estremamente angosciati quando alcune immagini compaiono nella mente. Questo prende il nome di pensiero magico ed è normale in età prescolare ma deve essere oggetto di attenzione in bambini e ragazzi più grandi.
Accumulo. In questo caso il bambino conserva oggetti inutili nel dubbio che in futuro possano servire. Questo comportamento è abbastanza comune nella popolazione ma diventa spia di un disagio quando ad esempio la “collezione” riguarda oggetti insalubri oppure quando il disordine che si crea nella stanza del bambino gli impedisce di fare i compiti o di trovare ciò che gli serve.
Esistono anche ossessioni pure cioè immagini o pensieri indesiderati a contenuto aggressivo, immorale o illegale che spaventano il bambino per la paura di poterle compiere realmente o di averle già compiute. In questi casi il bambino va alla ricerca spasmodica di tracce dell’evento temuto nella memoria che lo confondono ancora di più oppure cerca di tranquillizzarsi ripetendosi delle frasi di auto incoraggiamento. In queste situazioni egli può evitare anche di maneggiare coltelli o oggetti potenzialmente pericolosi.
Cosa puoi fare come genitore se il tuo bambino ha queste problematiche?
Innanzitutto diciamo che se la situazione dura da diversi mesi o anni, se è molto frequente nella vita del bambino e/o se gli causa una grade sofferenza, è abbastanza improbabile che la situazione si risolva da sola e il consiglio migliore è rivolgersi ad un professionista.
Quello che puoi fare in ogni caso è:
Non diventare complice del problema. Non lavare più volte i vestiti del bambino o di altri membri della famiglia se non c’è motivo di farlo.
Non vergognarti e non farlo vergognare per questo problema. Nessuno ha colpa per la sua insorgenza, la cosa migliore resta cercare una soluzione.
Parla con lui e spiegagli che anche altri bambini vivono la stessa situazione, che non è l’unico e che si può uscirne.
Cerca di mantenere l’atmosfera in famiglia il più possibile rilassata e tranquilla. Questo potrebbe non essere semplicissimo perchè l’apparente irragionevolezza e la lungaggine di alcuni rituali fanno perdere facilmente la pazienza anche al genitore più calmo.