L’adolescenza è un’età di grandi cambiamenti, perchè i ragazzi sentono la necessità di sperimentarsi e mettersi alla prova, per trovare la loro identità.
Spesso il passaggio all’azione, anche definito come impulsività, è rapido, perchè l’adolescente utilizza le proprie emozioni più che la razionalità per elaborare la realtà che lo circonda. Inoltre i ragazzi sono spesso alla ricerca di gratificazioni immediate, non riuscendo spesso a cogliere l’idea di “futuro” ma vivendo in una sorta di eterno presente.
Ciò avviene perchè alcune aree del cervello maturano prima di altre e in particolare durante l’adolescenza l’area cerebrale che serve per controllare le emozioni e per ragionare in modo razionale matura dopo quella che serve per esprimere le emozioni.
Questo spiega perchè gli adolescenti vivono tutto “a mille” e sperimentano spesso emozioni forti anche in assenza di fatti reali che le “giustificherebbero”.
L’adolescenza inoltre è un’età di paure. Le principali sono:
-paura dei fallimenti scolastici (al di là di quello che potrebbe sembrare in apparenza)
-paura del giudizio e del rifiuto da parte del gruppo dei pari
-paura di sentirsi diversi e privi di identità
-paura di non essere all’altezza dei canoni estetici e di fallire nelle prestazioni sessuali
Questi fattori rendono l’adolescente particolarmente vulnerabile all’uso di sostanze. Queste infatti, per lo meno in un primo momento, sono adatte a ridurre i disagi emotivi, perchè aiutano a sentirsi più sicuri nelle relazioni con gli altri e nella gestione delle proprie emozioni. Per inciso: se le sostanze stupefacenti non facessero sentire bene, nessuno le utilizzerebbe.
Ovviamente, questo effetto positivo è solo temporaneo e, nel tempo, se l’assunzione diventa costante, possono instaurarsi dipendenza fisica e/o psicologica, differenti nella loro forma e intensità a seconda della/e sostanza/e assunta/e.
I genitori devono però essere consapevoli che una loro corretta conoscenza delle sostanze e dei loro effetti li rende degli interlocutori autorevoli per i propri figli. No quindi a informazioni approssimative, stereotipi e “sentito dire”.
Se sei un genitore e sospetti o hai la certezza che tuo figlio utilizzi sostanze stupefacenti, ecco cosa puoi fare:
Distingui tra uso occasionale e continuativo.
Anche un uso occasionale di sostanze non è positivo perchè trasmette l’idea che sia necessario un “aiuto esterno” per stare bene, tuttavia un uso continuativo espone tuo figlio a rischi maggiori. Ricorda che non tutti quelli che vengono a contatto con le sostanze stupefacenti ne diventano dipendenti.
Parla con tuo figlio del problema sostanze così come affronteresti altri argomenti su questioni che lo riguardano e ti stanno a cuore. La sua disponibilità ad aprirsi dipenderà molto da come tu affronterai l’argomento.
Quindi:
non drammatizzare. Finiresti con il perdere il controllo e bloccheresti il dialogo
non minimizzare. L’uso di sostanze non può essere una “scelta da tollerare”
Punta sulle sue risorse e manda messaggi di incoraggiamento e fiducia.
Usa frasi come “Mi fido della tua intelligenza”, “so che ce la puoi fare”.
In alcune situazioni può essere utile usare i test della farmacia (urine o saliva) presentandoli come un aiuto e non come una modalità di controllo ossessivo.