Questo post è rivolto agli insegnanti che hanno in classe dei bambini ansiosi.
Un insegnante con esperienza individua ben presto un bambino ansioso perché:
Piange spesso e talvolta già a partire dall’ingresso a scuola
Chiede più volte di ripetere una consegna o non chiede nulla
Rimane indietro rispetto ai compagni nello svolgimento di un lavoro
Controlla e cancella più volte quanto scritto sul quaderno
Si isola e non gioca con i compagni
Ha manifestazioni “fisiche” di irrequietezza (si mangia le unghie, presenta tic nervosi ecc..)
Non interviene e non alza mai la mano
Quando prende la parola lo fa con un filo di voce
È molto teso prima di verifiche e interrogazioni
Chiede spesso di uscire per andare in bagno o non lo chiede mai nemmeno quando avrebbe reale necessita’
Per un insegnante non è facile rapportarsi con alunni con queste caratteristiche perché il timore è di fare danno se si chiede al bambino di esprimere i suoi timori (“magari alimento le sue paure”) oppure di non riuscire a trovare il canale giusto per comunicare con lui.
Oppure il timore è di sottovalutare un problema o di non riuscire a valorizzare le sue specifiche capacità.
Questi dubbi ci sono perché spesso il bambino non comunica le sue preoccupazioni o, alle domande degli insegnanti, risponde in modo generico o lamenta dei sintomi fisici che però lasciano l’impressione di non esser il cuore del problema.
Se sei un insegnante e se hai nella tua classe degli alunni ansiosi ecco quello che puoi fare per gestire al meglio la situazione.
Per prima cosa chiedi sempre al bambino cosa c’è che non va e se puoi fare qualcosa per lui. Non alimenterai il problema e a volte la presenza affettuosa di un insegnante premuroso può fare già molto, indipendentemente dalla risposta che ti verrà data.
Comunica alla famiglia dell’alunno cosa sta accadendo. Potresti scoprire che il bambino è così anche a casa o in altri contesti o che magari è già seguito a livello psicologico e sta facendo qualcosa per risolvere la situazione. Oppure ancora potresti tu stesso consigliare alla famiglia di cercare un aiuto specialistico.
Per un periodo valuta di semplificare e ridimensionare le richieste verso di lui. Durante le interrogazioni puoi orientarti verso domande chiuse piuttosto che aperte o lasciare un po’ più di tempo per finire un compito o una verifica se ti accorgi che l’ansia ne ha influenzato lo svolgimento.
Spiega se possibile quali saranno le attività della giornata. È molto tranquillizzante per un bambino ansioso sapere cosa accadrà.
Cerca di aiutare il bambino a sentirsi più sicuro facendolo sedere a fianco al suo compagno preferito oppure ad un altro bambino con caratteristiche accudenti che possa essere di aiuto a fare da modello.
Valorizza i passi avanti. Congratulati quando il bambino riesce ad essere sicuro, manifesta contentezza per un’aumentata serenità.
Non fare battute sarcastiche riguardanti l’atteggiamento del bambino perché potresti contribuire all’inasprirsi del problema.