Si parla molto spesso di assertività e talvolta, leggendo alcuni libri o articoli sul tema, si può essere tentati di pensare che sia un’abilità comunicativa semplice da mettere in atto. Ebbene, questo è vero si e no. Si perchè alcuni “paletti” che consentono di farci rispettare e di non penalizzarci troppo non sono difficilissimi da mettere in atto, nonchè estremamente necessari.
In altri casi invece, in cui magari ci trasciniamo da anni in rapporti dove lasciamo sistematicamente che gli altri prevarichino su di noi e ci rendiamo conto di aver perso l’abitudine a farci rispettare (o forse non ne siamo mai stati capaci), beh lì allora la situazione è un pò più complicata e richiede parecchio lavoro su noi stessi, nonchè la disponibilità a farci aiutare da un esperto in queste tematiche.
Qualsiasi sia quindi la tua situazione – più o meno pesante- in termini di rapporti con gli altri, ti ricordo quali sono i 9 diritti assertivi cioė delle buone abitudini che è bene tenere presente e adottare come linee guida del proprio agire.
Vediamo quali sono.
1. Ho diritto di essere trattato sempre con rispetto e dignità. Questo diritto deve essere fatto rispettare quando il nostro interlocutore offende, prevarica, o “si mette su un piedistallo” rivolgendosi a noi con un atteggiamento di superiorità. Quindi puoi chiedere al tuo interlocutore di trattarti con rispetto, di non prevaricare, di non alzare la voce. Certo, non è detto che lui lo faccia ma almeno si renderà conto di avere di fronte pane per i suoi denti.
2. Ho diritto ad esprimere un’opinione personale non necessariamente coincidente con quella altrui. Questo diritto deve essere tenuto presente da parte di quelle persone che pensano di essere giudicate negativamente se esprimono un parere distante da quello della maggioranza. In realtà all’interno di una discussione ogni posizione può essere valida o quantomeno presa in considerazione, purché espressa nei dovuti modi. Prova a pensare se sei stato presente quando in una discussione fra pari, fra persone stimabili e rispettabili tutte sullo stesso livello, qualcuno ha provato a dire la sua. Il gruppo come si è comportato? Lo ha aggredito? Molto probabilmente no. Quindi rifletti…
3. Ho diritto ad essere ascoltato e preso sul serio quando sto esprimendo un’opinione. Se il nostro interlocutore è distratto o palesemente si rifiuta di ascoltarci puoi farglielo notare o anche decidere di interrompere la comunicazione per rimandarla ad un altro momento quando chi ti ascolta si dimostra maggiormente in grado di prestarti attenzione. Quindi puoi dire: “Non mi stai ascoltando. così non serve a nulla. Ne parliamo in un altro momento.”
4. Ho diritto a chiedere ciò che mi sembra opportuno, tenendo conto che il mio interlocutore può rispondere anche NO. Non puoi pretendere che gli altri vengano sempre incontro alle tue esigenze. Ma puoi chiedere ciò di cui hai bisogno. Così l’altro non potrà fare finta di non sapere. Poi starà a lui decidere se venirti incontro oppure no. E a te accettare un eventuale rifiuto e formulare un’altra richiesta.
5. Ho diritto di rifiutare richieste che mi sembrano inopportune o che non riesco/posso soddisfare. Questo diritto è molto importante per quelle persone che non riescono a mettere dei paletti nei rapporti con gli altri e si caricano di molte richieste altrui fino a compromettere la propria qualità di vita. Se sei stato per tanto tempo quello che è sempre andato incontro alle esigenze di tutti, partner, amici ecc. quando inizierai a dire dei no troverai forse di fronte persone che si arrabbieranno, che ti accuseranno di non essere più il buon amico che sei sempre stato. Non importa. Se senti che è necessario vai per la tua strada.
6. Ho diritto di provare degli stati d’animo e manifestarli in modo assertivo. Non esiste nessuna emozione che non abbia senso di essere provata. Se provi un’emozione o un pensiero puoi manifestarli al tuo interlocutore purché non dimentichi il rispetto di te stesso e dell’altro. Anche una rabbia importante può essere “raccontata” all’altro. Ovviamente con una buona dose di autocontrollo e avendo contato prima fino a 10 (a volte anche fino a 20 o 30).
7. Ho il diritto di cambiare opinione. Non sei incoerente o “bandiera al vento” se, intervenuti nuovi elementi in una questione, cambi idea rispetto all’inizio. Anzi, cambiare opinione è segno di elasticità mentale, maturità ed intelligenza. Certo, cambiare idea troppo spesso potrebbe renderti poco credibile agli occhi degli altri e forse denotare poca chiarezza in te rispetto a valori, obiettivi ecc. ma nel farlo di tanto in tanto non vedo francamente alcun problema.
8. Ho il diritto di non soddisfare sempre le aspettative altrui. Si può sbagliare talvolta, riflettere sul proprio comportamento e chiedere scusa, nel caso, anche involontariamente, abbiamo ferito un’altra persona. Se ti rendi conto che hai sbagliato, hai offeso, hai parlato troppo, scusati. Non c’è nulla di male. Anzi.
9. Ho il diritto ad avere bisogni e desideri, importanti quanto quelli degli altri. Le persone che soffocano i propri bisogni e che non provano nemmeno ad esprimere ciò che desiderano in genere sono le più frustrate e arrabbiate. Vale la pena sempre esprimerli, tenendo conto della situazione, e del fatto che, talvolta, dovremo rimandare la loro soddisfazione.
E tu? Quale diritto fatichi a far rispettare?
Prova a seguire alcuni fra i consigli di cui sopra, vedrai che probabilmente qualcosa migliorerà.