I bambini con comportamenti di tipo oppositivo sono sicuramente di difficile gestione per un genitore. Sono solitamente spesso “in castigo”, sembra abbiano il potere di far arrabbiare tutta la famiglia. In termini psicologici, questo tipo di atteggiamento, se portato all’estremo, può configurarsi in un vero e proprio disturbo: il disturbo oppositivo provocatorio. Vediamo le sue caratteristiche.
I bambini con questo disturbo, che però deve essere diagnosticato da un professionista competente, da almeno sei mesi presentano almeno quattro fra le seguenti caratteristiche:
spesso vanno in collera
spesso litigano con gli adulti
spesso sfidano attivamente o si rifiutano di rispettare le richieste e le regole degli adulti
spesso irritano deliberatamente le persone
spesso accusano gli altri per i propri errori o il proprio cattivo comportamento
sono spesso suscettibili o facilmente irritati dagli altri
sono spesso arrabbiati e rancorosi
sono spesso dispettosi e vendicativi
Da numerose ricerche si è visto che i bambini con queste caratteristiche emettono i loro comportamenti a partire da alcuni stimoli, situazioni, fatti, che prendono il nome di “antecedenti”. Questi sono di solito cose che il bambino vorrebbe e mancano oppure cose che il bambino non vorrebbe e invece ci sono. A questo punto il bambino oppositivo emette i comportamenti di cui sopra. In genere i bambini con queste caratteristiche vivono tali situazioni (gli antecedenti) come “colpa”, coma causati da qualcuno (“è colpa tua”). Cioè qualcuno ha causato la mancanza o la presenza indesiderata. Quindi il comportamento oppositivo ha spesso il significato di “qui faccio come voglio io e tu non ti intrometti”. Spesso i bambini con queste caratteristiche hanno una visione particolare dell’autorità (rappresentata dai genitori, dalla maestra ecc.). Essi la vedono come qualcosa di negativo e ingiusto. L’autorità ingiusta quindi deve essere ostacolata e rimossa. Questo sembra essere il contenuto del pensiero dei bambini oppositivi. Quindi come fare per aiutarli? Come gestire il loro comportamento? Ecco qua alcune “buone prassi”.
1) Essere giusti. Se il bambino litiga col fratellino piccolo perché quest’ultimo gli ha rubato un gioco non intervenire dicendo “lascia stare tuo fratello che è piccolo. Sei sempre il solito!”, ma riprendere il fratellino, che ingiustamente ha sottratto il gioco.
2) Concordare le cose da fare. E’ meglio concordare con il bambino cosa si farà: Ad esempio dire. “Quando preferisci fare il bagno? Oggi pomeriggio o stasera?”
3) Poiché i comportamenti oppositivi hanno la funzione di ridurre l’intrusività altrui e riprendere il controllo e di attirare l’attenzione delle persone vicine affettivamente, è importante dare attenzione al bambino quando non la chiede secondo modalità disfunzionali. Ad esempio quando il bambino è seduto tranquillo sul divano, avvicinarsi e parlargli amorevolmente.
4) Rinforzare il bambino con lodi o piccole sorprese positive quando fa qualcosa di giusto. La lode o la sorpresa devono avvenire in un tempo vicino a quando il bambino si comporta bene e devono essere collegate al comportamento positivo. Ad esempio dire “Bravo che sei venuto con me a fare la spesa e ti sei comportato bene”.
5) Mettere il bambino in “time out” (allontanarlo nella sua stanza ad esempio) per qualche minuto, quando si comporta palesemente in maniera aggressiva e scorretta.